L'Indipendente online di Matteo
Gracis pubblicato in Attualità
Varoufakis visita Assange in carcere e lancia
l’allarme: “sosteniamolo, può morire presto” «Julian resiste ma non sta bene, la
sua anima è indebolita dall’isolamento. Julian potrebbe morire a causa di un
omicidio lento. Julian Assange sta morendo per il tuo diritto di sapere cosa sta
facendo il tuo governo alle tue spalle. Dobbiamo mobilitarci prima che sia
troppo tardi». A lanciare l’allarme è Gianis Varoufakis, ex ministro delle
Finanze greco e fondatore del Movimento per la democrazia in Europa (DiEM25),
che nei giorni scorsi ha fatto visita al fondatore di WikiLeaks nel carcere di
Belmarsh, la prigione del Regno Unito dove è detenuto da ormai tre anni e mezzo
in regime di brutale isolamento per 23 ore al giorno. Un appello che suona come
un ultimo invito a una mobilitazione sempre più efficace prima che sia troppo
tardi. Nel mondo la mobilitazione per la liberazione di Julian Assange prosegue
senza sosta, ma ad una conflittualità che ancora non è stata sufficiente a
convincere gli Stati Uniti a cessare la persecuzione giudiziaria. Assange è
infatti detenuto nel Regno Unito in attesa di estradizione verso le carceri
Washington, dove lo attende un’assurda pena a 175 anni in una prigione di
massima sicurezza per aver divulgato alcuni dei segreti più imbarazzanti del
governo americano, come le stragi deliberate di civili durante la guerra in Iraq
o le vere ragioni che portarono all’intervento armato per rovesciare Gheddafi in
Libia. Secondo quanto dichiarato anche dal padre di Assange, John Shipton, in
una intervista esclusiva a L’Indipendente, Julian potrebbe essere estradato da
un giorno all’altro e questo potrebbe costargli la vita. Di seguito la
dichiarazione integrale rilasciata da Gianis Varoufakis: “L’altro giorno ho
fatto visita a Julian nella prigione di Belmarsh per la seconda volta. È una
Guantánamo in Gran Bretagna, trascorre 23 ore al giorno, per 3 anni e mezzo in
isolamento. Questo è un tentativo non di spezzarlo ma di ucciderlo. È l’omicidio
lento di un uomo che non è stato condannato, che non è stato accusato di nulla
tranne che di giornalismo. Trovo sorprendente che ci siano state persone a
sinistra che si sono rivoltate contro Julian, giornali come The Guardian che
hanno avuto un ruolo nella sua incarcerazione e diffamazione. Julian resiste.
Julian non sta bene. L’anima di Julian è stata indebolita dall’isolamento.
Sembra, mi ha detto, come se la sua personalità fosse stata ridotta a un
minuscolo nocciolo. E la sua speranza è che la nostra campagna per farlo tornare
libero abbia successo, questo può far crescere di nuovo la sua personalità da
quel nocciolo. Questo è il nostro dovere. Se tieni al diritto di sapere cosa
fanno i tuoi governi alle tue spalle, quando nel tuo nome perpetrano crimini
contro l’umanità, nn solo nei campi di battaglia e nelle invasioni di terre
straniere, ma anche contro il nostro ambiente con gli accordi segreti con le
aziende di combustibili fossili. Se tieni a questo allora devi sostenere Julian
Assange. Perché Julian Assange sta morendo per il tuo diritto di sapere cosa sta
facendo il tuo governo per tuo conto alle tue spalle”. Varoufakis visita Assange
in carcere e lancia l’allarme: “sosteniamolo, può morire presto” di
L'Indipendente online su Sfero Pubblicato il 27 ottobre 2023 alle 14:24 nella
sfera L'Indipendente
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